Sul dizionario alla voce “drag queen”, leggi Karma B. Non ci sono dubbi, il duo catanese in drag naturalizzato romano, in questo periodo raccoglie i meritati frutti di tanto impegno. Dalla gavetta sugli stage della notte alla TV di stato, il passo non è stato breve ma, di certo, è stato fatto su vertiginosi tacchi che hanno danzato a ritmo di arte e musica. Dall’altissimo livello in cui risiedono e di cui sono assolute regine, si staglia lo sguardo di una coppia dall’indissolubile sodalizio artistico e umano che, nel tempo, ha saputo rinnovare il proprio stile. Facendo sempre attenzione ai trend artistici contemporanei, le Karma B hanno fuso miti e icone, tradizioni e mode, cultura e intrattenimento, a favore di un pubblico che ha imparato a ri-conoscerle e ad amarle per la loro unicità, dal live alla rete, fino ai palcoscenici e ai programmi in TV.
Dopo una stagione da protagoniste nella trasmissione cult di LA7, “Propaganda Live”, attualmente le Karma B sono in onda con Nunzia De Girolamo, nel seguito format del sabato sera su Rai1 dal titolo “Ciao Maschio”, ricoprendo il ruolo che nella passata stagione fu assegnato a Drusilla. Tra una puntata e l’altra per il duo non manca il teatro, tra i primi amori e “conquiste” della coppia in drag, prima tra tutti a portare l’arte delle drag queen fuori dalla consueta cornice della nightlife, conducendola sulle tavole del palcoscenico.
È proprio a teatro che sarà possibile rivederle dal vivo. La prossima data del tour teatrale “Le Dive con qualcosa in più”, che dà anche il nome al loro ultimo spettacolo, sarà a Napoli al Teatro Bolivar, nella serata di domenica 27 marzo. Ultima data delle anteprime teatrali partite da Milano con un sold out, proseguite ancora con un tutto esaurito a Pisa, e pronte per la piazza napoletana, in vista di nuovi altri appuntamenti che riporteranno le Karma B sempre sulla scena dal vivo, dalla primavera inoltrata fino alla bella stagione. Prossimamente, dal 6 al 10 aprile, saranno impegnate nel patinato spazio OFF/OFF Theatre di Roma, protagoniste della pièce “Cabarecht”, in scena insieme a HoliDolores in una produzione di Ondadurto Teatro e, sempre nella capitale, saranno ospiti di Rettore nel concerto-spettacolo al Teatro Brancaccio, il prossimo 21 maggio. Ad aprile invece, presenzieranno con Vera Gheno (Università di Firenze) e Pasquale Quaranta (Giornalista), all’International Journalism Festival di Perugia, presenziando al panel dedicato ai mutamenti nell’ambito della comunicazione riferita al mondo LGBTQI+, per rispondere a domande, quali: <<Qual è il contributo della cultura queer alla società? Cos’è una drag queen? Perché è importante usare un linguaggio inclusivo? – e, ancora – Cos’è lo schwa e a cosa serve e, cos’è la comunicazione non sessista?>>.
Mucca TalkShock ha incontrato due amiche e artiste, che spesso si sono ritrovate a calcare lo storico stage di Muccassassina da protagoniste e dove furono “battezzate” da Vladimir Luxuria, con quel nome d’arte con cui oggi le conosciamo tutti: le Karma B.
Cosa ricordate di quella prima sera a Muccassassina?
Ricordiamo grande emozione e tanto divertimento… soprattutto ricordiamo che eravamo vestiti da strisce pedonali! Il tema della serata era “Vigili e Vigilesse” e noi avevamo pensato bene di vestirci da strisce pedonali.
Abbiamo preso due bidoni della spazzatura neri, li abbiamo dipinti a strisce bianche e vi ci siamo infilati dentro. E quello era il nostro costume (sorridono, ndr.)
Cosa vuol dire per voi il palco di Mucca?
La nostra vera carriera è iniziata su quel palco. E’ stato lo stage che ci ha accolto a Roma e che ci ha fatto sentire al posto giusto. Per due ragazzini che venivano dal sud, ritrovarsi sullo stesso palco dove ogni settimana vedevi arrivare gente come La Chapelle, Luca Tommassini reduce dal concerto di Madonna e tanti altri grandissimi attori e attrici, non poteva che essere motivo d’orgoglio per noi.
Rai1, teatro, social network: siete inarrestabili. Cosa vuol dire per due drag queen essere sulla TV di Stato?
È un onore ma anche una grande responsabilità che avvertiamo fortemente, in quanto facenti parte in modo attivo della nostra comunità LGBTQI+. Siamo consapevoli che ogni parola che diciamo o gesto che compiamo, ha in qualche modo un valore in più.
Come vi trovate con Nunzia De Girolamo?
Abbiamo instaurato un rapporto di amicizia ma anche di grande stima reciproca. Nunzia è davvero una professionista eccezionale, che riesce a tenere testa a tutti i “maschi” della trasmissione… noi comprese! (sorridono, ndr.).
Qual è il maschio che vi è piaciuto di più intervistare?
Il maschio con cui è stato più interessante interagire fino ad ora, per noi è stato Luca Tommassini, in quanto ci ha colpito molto la sua storia personale in cui, per certi versi, ci siamo riconosciute.
Quello a cui avreste voluto chiedere qualcosa in più e perché?
Sappiamo che tra i maschi attesi ci sarà Ignazio La Russa e a lui, avremo sicuramente molte cose da chiedere. Non sappiamo quanto sarà possibile interagire e come sarà il confronto con lui, ma siamo sicuramente curiose di capire cosa succederà in quella puntata e anche come lui si rapporterà a figure come le nostre.
Cosa pensate del cambio di rotta di Alessandra Mussolini, che ultimamente ha manifestato la sua vicinanza alle cause Rainbow?
Ciò che uno fa o dice nel proprio passato, ha un’esistenza a prescindere da ciò che una persona può fare dopo. Le cose che lei ha detto hanno avuto un certo peso specifico in negativo e non si possono certo cancellare, detto questo, a chiunque si deve una seconda possibilità. Se il suo cambio di rotta si dovesse dimostrare coerente, proprio come sta dimostrando in questo momento, è giusto dare un’opportunità a tutti e quindi anche ad Alessandra Mussolini.
Siete in scena con un nuovo spettacolo, “Le Dive con qualcosa in più”. Che cos’è questo qualcosa “in più”?
Questo spettacolo è in primis il racconto della nostra vita tradotto in musica, partendo dall’adolescenza e passando per tutte le grandi dive, che ci hanno in qualche modo formato e aiutati a crescere anche artisticamente, fino a farci diventare noi stesse delle dive… solo, con “qualcosa in più”. Cosa sia questo “qualcosa in più” vi invitiamo a scoprirlo a teatro, per esempio il prossimo 27 marzo al Teatro Bolivar di Napoli.
Qual è il programma a cui vorreste partecipare dopo “Ciao Maschio”?
Al momento siamo molto concentrate sul programma con cui saremo in onda ogni sabato su Rai1, con puntate previste fino a maggio, ma siamo decisamente aperte a ciò che può accadere dopo. Sappiamo che a Drusilla questo programma ha portato fortuna, conducendola fino a Sanremo e, su quest’onda di positività, proviamo a pensare oltre. Tipo, la Casa Bianca… magari la facciamo fuxia o addirittura rainbow! (sorridono, ndr.).
Qual è la differenza tra voi e Drusilla?
Ognuno di noi ha le proprie unicità, parafrasando proprio le parole di Drusilla sul palco di Sanremo. Per noi è ancor più difficile però, perché essere “uniche” in due, è sicuramente ancor più strano! (sorridono, ndr.). Detto questo, Drusilla è il personaggio che prende vita dalla mente geniale di un bravissimo attore, quale è Gianluca Gori. Noi non abbiamo un personaggio, ne interpretiamo molti o forse nessuno, perché Carmelo e Mauro in fondo, sono sempre in scena insieme alle Karma B.
Cosa direste a chi vuole intraprendere un percorso artistico simile al vostro?
La prima cosa che diremmo è la ricerca di una propria originalità, perché sulla rete si ha accesso a mille input e informazioni che prima non c’erano. E proprio per questo, è anche molto semplice somigliarsi tutti. Quindi: fare attenzione alla propria unicità, al fine di costruire la propria identità. Questo prima di tutto e poi, fare sicuramente molta gavetta, facendo anche cose che possono sembrare inutili… perché da ogni cosa può arrivarne un’altra.
Il segreto per essere sempre così impeccabili (su tutto, dalla forma alla sostanza)?
Non ci sentiamo ne siamo impeccabili ma, sicuramente, la nostra caratteristica è quella di impegnarci al massimo in tutto ciò che facciamo. Ci sforziamo di fare il nostro meglio e questo, crediamo sia il maggior segnale di onestà e rispetto, nei confronti di noi stessi ma ancor più del pubblico.
Intervista a cura di Roberta Savona