Chi è Asia Argento, se dovessi descriverti con degli aggettivi quali sarebbero?
Sono curiosa e mutevole. Sono una persona mutevole in senso positivo, cioè che sono sempre cambiata sperando di migliorare, a volte tornando indietro si può imparare la lezione.
Tu si sei sempre schierata dalla parte delle realtà marginalizzate, non solo per la comunità LGBTQI+, ma in generale a favore della tutela dei diritti civili, e di tutte le persone. Di cosa pensi abbia bisogno l’Italia in questo momento anche alla luce di quello che è successo in Senato, per il DDL Zan?
Ci vorrebbe un cambiamento totale, non dico generazionale, perché le persone che in Senato hanno fatto quel gesto orribili, come tanti altri non sono anziani, anzi le persone di una certa età hanno avuto più rispetto e sono stati sicuramente più di larghe vedute.
Questi senatori pur di ricevere consensi, vanno a scavare nelle parti più basse dell’uomo, quell’italiano che ama odiare, per tirare fuori l’odio nei confronti di coloro che sono diversi da loro, solo per scelte, nei modi di vivere o semplicemente perché ci sono nati.
Vorrei tanto avere la risposta perfetta, o la soluzione a tutto questo, ma non so se cambiando questa casta politica o semplicemente votando persone più civili si possa risolvere questo problema, Sarebbe stato semplicissimo approvando il DDL Zan, che secondo me è imprescindibile.
Tutto il mondo ha visto l’orrore di questo brutto episodio, quasi al pari della Polonia e dell’Ungheria, che sono retrograde per quanto riguarda la tutela dei diritti.
Molti di questi politici italiani si definiscono spesso antifascisti, purtroppo il fascismo nonostante sia vietato dalla Costituzione esiste ancora, e si cela dietro a questo odio, come se ci fossimo dimenticati tutto l’odio di genere, dell’ultima Guerra Mondiale.
Durante i mesi più intensi della pandemia, nella paura generale si pensava ad una rivoluzione spirituale, poteva essere un’occasione per unirci tutti quanti di più, e invece le persone si sono accanite di più, e l’odio purtroppo diventa una componente all’ordine del giorno, nella nostra società.
Per fortuna i ragazzi dell’età dei miei figli, le nuove generazioni, sono molto più informati e più inclusivi, anche sul web, e spero in un’evoluzione e nel miglioramento del genere umano.
Tu sei un’artista a tutto tondo, dal cinema alla musica, alla scoperta di artisti, dj, c’è qualcosa che non hai mai fatto e che vorresti realizzare?
Vorrei tornare alla regia, e fare un film di rottura, che spezzi i Tabù, e fare come ho già fatto in passato, dei film che sul momento sono stati derisi, ma poi molto apprezzati.
Per ora vorrei puntare più alla regia, e non alla produzione, che vorrei fare, ma più avanti per aiutare i giovani talenti.
Vorrei aiutarli a esprimere la loro visione nella modo migliore possibile, vorrei entrare nella visione dell’artista ed aiutarlo al meglio, perché a me non è stato permesso in passato quando ero una giovano regista, i produttori cercavano di forgiare e cambiare la mia visione. Esiste una ricerca della bellezza, tutta soggettiva e non esiste però la perfezione.
Quindi la pensi un po’ come Madonna, che l’artista deve essere un disturbatore della pace, creando una frattura che porta al dibattito e alla riflessione?
Si, per me lei rappresenta un modello assoluto, quando lei era all’apice della sua carriera io ero una ragazzina, che si ispirava molto a lei.
Madonna ha cercato, attraverso la sessualità, di creare una rottura dei tabù, della normalità, per aprire le menti, è stata un faro, ha scovato talenti, ancora oggi fa casino e viene sempre criticata, ma se ne frega.
Come dice lei infatti:” l’artista deve disturbare la pace” non può essere rassicurante, ma fare in modo che si crei il dibattito e si sposti l’asticella in avanti.
Sei stata molte volte a Muccassassina, sei un alleata del Circolo Mario Mieli, del Roma Pride, c’hai messo la faccia in tantissime occasioni, non solo quelle più festose, cosa ami della comunità LGBTQI+, e in cosa ti senti parte di questa comunità, indipendentemente dall’orientamento sessuale o dalle scelte personali?
Penso sia un amore reciproco, quello tra me e la comunità! Fin dall’inizio, quando ho iniziato a lavorare, ero considerata una dark lady, quella diversa, ed ho sentito un amore particolare da parte della comunità LGBTQI+, e l’amore che provo io per la comunità che per me è un’ispirazione, nell’estetica, nel gusto e non solo.
Mi sono sentita marginalizzata fin dall’infanzia, perché diversa, perché non assomigliavo alle altre, perché mi piacevano cose diverse; proprio per questo tra persone marginalizzate ci si aiuta, ci si ritrova e ci si diverte, e si cresce insieme.
Le vostre battaglie sono le mie, sono quelle più importanti. Non ci sono altri luoghi dove mi senta così felice e libera.
Mi ricordo un Pride, era una bellissima giornata di puro divertimento, mi hanno fotografato, con gli occhi un po’ chiusi, c’erano anche i miei figli, ero lucida e dissero che ero fatta, purtroppo ci sono sempre quelli che devono vedere il brutto anche laddove non c’è, e proiettare il loro male su di noi.
Solo noi che viviamo questi momenti e la nostra realtà, che è sempre stata difficile, sappiamo quanto ci meritiamo di essere felici e divertirci, e sappiamo divertirci molto di più di coloro che vedono il marcio altrui perché non sanno vedere quello che sta dentro di loro, e lo proiettano sugli altri.
Tu nella tua carriera hai incontrato numerosi artisti, sia emergenti che non, chi rappresenta per te un modello?
Genesis P Orridge, è stata una grande maestra che mi è stata vicina fino a due giorni prima, che venisse a mancare.
Quello che era capace di vedere, la sua musica. E’ stato uno degli incontri più importanti, che mi hanno arricchita di più.
E’ un artista che andrebbe ricordata per la sua libertà, e per quello che ha fatto, ha usato il suo corpo, come messaggio di rottura dei tabù. Dai primi anni Settanta, quando ha iniziato a cantare e a rompere gli schemi. Per me è ancora oggi una grande guida, da qualsiasi dimensione lei sia in questo momento, da lì guida un po’ tutti.