Dalla partecipazione a Drag Race Italia, è emerso che Farida è eclettica, precisa e molto professionale. Nella carriera di una drag pensi che curare molto la tecnica ed essere precisi possa portare ad avere un buon seguito?
La tecnica, essere meticolosi, precisi e professionali è alla base di ogni lavoro ed è un valore aggiunto quasi fondamentale se si vuol dare un prodotto di qualità. Ho sempre sognato in grande e non mi sono mai posto dei limiti anche se i mezzi che avevo a disposizione erano pochi. Io vivo il palco da quando avevo sei anni, ed è per me un luogo sacro, la mia religione, la forza e felicità. La mia completa dedizione all’arte drag si percepisce da ogni mio gesto. E se ho raggiunto alcuni dei miei obiettivi vuole dire che ogni mio sforzo non è stato vano.
Sei stata una delle drag di punta del programma, secondo te pensi che nella gara siano state premiati più aspetto fisico ed emotività rispetto alla tecnica?
A un certo punto della competizione le mie capacità artistiche erano state quasi date per scontate, tanto da risultare a detta di uno dei giudici noiosamente perfetta. Mi è stato chiesto di sporcarmi e alla fine l’ho fatto, ma a modo mio, creando uno spettacolo che sarebbe diventato poi iconico. Per quanto sia considerato un talent show, c’è molto del reality all’interno e la parte emotiva di certo viene molto tenuta in considerazione.
Credo che questa sia uscita fuori, quindi sono molto soddisfatto del mio percorso.
Pensi che il tuo talento e la tua autenticità siano uscite al meglio nel programma?
Sia il mio talento che la mia autenticità, il fatto che si siano visti gli aspetti positivi e negativi de mio carattere è la prova che mi sono esposto al 100%. Non esiste solo il bene o solo il male, per quanto mi riguarda non mi fido mai di chi mostra sempre solo un lato piuttosto che l’altro.
Con la messa in chiaro rimarrai sempre la stessa o diventerai ancora più cattiva?
Non devo compiacere nessuno, quindi rimarrò quella che sono sempre stata, me stessa.
Sappiamo che la tua carriera è legata da svariati anni al palco di MUCCASSASSINA, quanto devi a quel palco?
Raccontaci un episodio bizzarro che ti successo, durante questi anni, dietro le quinte o sul palco di MUCCASSASSINA.
Devo molto a Muccassassina per avermi dato l’opportunità di lavorare con delle grandissime Drag Queen; ognuna di loro mi ha insegnato tanto e ogni volta che mi esibisco sul palco di Mucca devo dare il massimo perché devo meritarmelo, rendendo così onore a quelle drag che hanno fatto la storia prima di me, da Caramella, Tsunami, Fuxia, a La Diamond, Melissa Bianchini, Nehellenia, Kasta Diva, Dhelyria, La sheeva, Le Riche, La Petite Noire. Ogni volta che mi guardo allo specchio in drag mi sento invincibile perché ci sono sempre loro al mio fianco.
Riusciremo a permetterci il tuo cachet dopo la messa in onda su Real time?
Se possono permetterselo gli altri locali d’Italia, può anche Muccassassina che è il più importante palco della movida LGBTQi+ italiana. 😉