Talkshock – Lilith Primavera

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Talkshock – Lilith Primavera

Una volta che la conosci, non la dimentichi. Il suo è un volto che ti entra in testa e li rimane, insieme a tutte le curiosità che uno sguardo interessante riesce a suscitare. È Lilith Primavera, attrice tra le protagoniste del cast della fortunata serie “Le Fate Ignoranti”, di FerzanÖzpetek, che ha debuttato sulla piattaforma Disney+ proprio in questi giorni.

È il 2017 quando Lilith prende parte alla sua prima esperienza sul set, per apparire per la prima volta sul grande schermo tra i nomi del cast dell’opera a tematica LGBTQI+ dal titolo “Mamma+Mamma”, di Karole Di Tommaso, uscito nel 2018. Per la regista Di Tommaso, Lilith dà vita ad un personaggio che impersona la sua parte più poetica, essenza artistica con cui nutre le sue capacità. L’attrice infatti, è una cantante, performer, conduttrice e autrice radiofonica e di podcast, che non disdegna la vita da set, come dimostra la sua partecipazione al premiato film-documentario dal titolo “Linfa”, dedicato alla scena artistica musicale romana, firmato dalla regista Carlotta Cerquetti. Negli anni prende parte al docufilm “Io Sono Sofia”, di Silvia Luzi e “Anima Bella”, di Dario Albertini, a cui fanno eco le sue produzioni musicali di singoli usciti sulle piattaforme di genere, a cui si aggiungerà il “Vanilla”, nuovo e poetico brano dai toni elettro-pop, prodotto da La Grande. Collabora anche con le Playgirls From Caracas, per il nuovo pezzo “Conversazione”, in uscita sulle piattaforme a fine aprile 2022, preludio di future altre produzioni a cui sta lavorando per l’estate in arrivo.

Ma è il 2022 a consacrarla al grande pubblico, con la partecipazione alla serie “Le Fate Ignoranti”, in cui veste i panni del personaggio di Vera, immaginato per lei da Özpetek. Mucca TalkShock ha incontrato Lilith Primavera, per un’intervista a tutto tondo in cui scoprire che esperienza è stata quella vissuta alla corte dell’amato regista turco.

 

Sei nel cast della serie “Le Fate Ignoranti”. Cosa ha significato per te?
Esser stata parte di questa grande esperienza, per me ha significato molto. Ha significato poter mettere in campo le mie professionalità con e tra altri grandi professionisti. Ma, soprattutto, è stato un grande onore.

Com’è stato lavorare con Özpetek?
Lavorare con un maestro come lui è stato letteralmente magico. Ho avuto dalla vita l’occasione di poter vivere dei momenti unici e, facendolo, di imparare davvero tanto da uno che è in grado di insegnare moltissimo anche con un piccolo gesto. E io quest’occasione non me la sono lasciata scivolare tra le dita, l’ho vissuta profondamente, facendo tesoro di ogni singolo momento.

Il/la collega di set con cui ti sei divertita di più è perché?
Sicuramente con la mia partner in crime della serie, Luisella, interpretata da una grande donna ed un’attrice pazzesca come la mitica Paola Minaccioni. Con lei ho vissuto un sogno lucido e facendolo, mi sono divertita moltissimo.

Dicci la verità, Luca Argentero è davvero così bello?
Direi di no. Direi che è molto più che bello. Letteralmente: non si riesce a staccargli gli occhi di dosso! Ma siccome “fissare” è da maleducati, cercavo di contenermi! (sorride, ndr.).

Il tuo pensiero sul DDLZAN? Cosa ti auguri?
Penso che sia prima di tutto una legge importante, direi necessaria. Ho conosciuto Alessandro Zan in una sera al cinema e mi è sembrato davvero “uno tutto d’un pezzo”, a cui aggiungo anche un gran bel sorriso, che non guasta mai! (sorride, ndr.).Speravo mi aggiungesse su Instagram per potergli parlare in modo più approfondito di temi che sono cari a tutti noi, ma l’aggiunta non è arrivata e quindi, utilizzerò questa vostra rubrica per dirgli che io sono a sua completa disposizione riguardo ad argomenti riferiti alla “quota T”.

In una società così fluida, c’è ancora bisogno di identificarsi in sigle come LGBT+?
La società è sicuramente più fluida, ma è anche la somma delle singole parti. Credo sia ancora utile mettere una lente di ingrandimento su queste singole parti, perché stigma, stereotipi e invisibilizzazione ci sono ancora e si sentono ancora fortemente. Noi che le abbiamo vissute e le viviamo tutt’oggi, non possiamo far finta non sia così, anche se è concreta la percezione che molto sta cambiando, anche qui in Italia.

Ci racconti un tuo ricordo legato a Muccassassina?
Io ricordo ancora quando Mucca era ad Ostiense, con una favolosa Vladimir Luxuria che faceva selezione all’ingresso, invitante come una torta nuziale e sempre circondata da maschi prestanti. Poi qualche anno fa al Qube, ricordo una serata matta in cui venni chiamata a performare e indossai una maschera da lupo mannaro, con due cuoricini come copricapezzoli. Momenti indimenticabili direi! (sorride, ndr.).

Che momento della tua vita è questo?
Questo è un momento in cui “la pazienza è una forma d’amore” verso me stessa e affronto ogni giornata con questo pensiero.

Progetti futuri?
Sempre molti ma posso anticipare che a breve, uscirò con qualche nuova irresistibile canzone estiva, da ballare a bordo piscina e sui carri dei Pride di tutta Italia.

 

Intervista a cura di Roberta Savona

MUCCASSASSINA - TALKSHOCK - LILITH PRIMAVERA

 

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