Attore, cantante e soprattutto Female Impersonator. Sono le tante anime artistiche di Vincenzo De Lucia di cui, la più nota, è ormai riconosciuta dal grande pubblico grazie alle sue tante incredibili interpretazioni delle grandi donne dello spettacolo: Barbara D’Urso, Mara Venier, Maria De Filippi e ancora di più. Fino ad ora nessuno come lui era riuscito a rendere così fedelmente l’immagine e l’essenza femminea, che permea le protagoniste degli show televisivi più seguiti nel Paese.
Mucca Talkshock ha incontrato l’imitatore, ritornato in TV con “Stasera Tutto è Possibile” su Rai2, affianco del bello (e bravo) Stefano De Martino, per la seconda stagione di fila.
Stai per tornare in TV con STEP. Cosa dobbiamo aspettarci?
Sarà una edizione diversa ma uguale. Il format è quello ed è vincente, “STEP” ha un pubblico larghissimo ma soprattutto un pubblico affezionato, per questo motivo tornerà la mia “Maria”, ormai beniamina del pubblico, ma ci sarà spazio anche per delle new entry, come ad esempio Milly Carlucci e Sandra Milo.
Stai anche per debuttare in teatro, che spettacolo sarà?
Sarà una festa. Anche carnale, ma una festa! Ci tengo a dirlo, voglio festeggiare la possibilità di tornare dal vivo e in palcoscenico, per cui ad una festa non manca mai tanta musica e, per questo, ci sarà l’orchestra, gli ospiti e saranno le regine della tv che omaggio,a riservare grandi sorprese… e ad una festa ci si diverte sempre! Per questo, per chi fosse a Napoli, vi aspetto dal 4 al 6 marzo al Teatro Sannazzaro per tre serate di puro divertimento.
Che tipo è Stefano De Martino?
Un ragazzo estremamente attento nel suo lavoro, senza smanie di inutile protagonismo e soprattutto, un padrone di casa elegante ed accogliente con i suoi ospiti. Dietro le quinte di Step però c’è sempre una grande caciara, per cui nonostante il lavoro ci si sa divertire alla grande!
Il 2022 secondo te è un anno en travestì?
Semplicemente penso che stia continuando una lezione magistralmente impartita da geni dello spettacolo italiano. Penso a Paolo Poli, Alighiero Noschese e poi Leopoldo Mastelloni. Per non voler scomodare la vecchia tradizione teatrale, per cui il mestiere dell’attore veniva praticato solo dagli uomini e quindi, anche i ruoli femminili erano interpretati dai maschietti.
Cosa pensi di Drusilla a Sanremo?
Una lezione di eleganza e teatralità. Brava e meritevole di quel palcoscenico così importante e a cui si può solo riservare grandi complimenti per la sua performance.
Che differenza c’è tra un performer come te e una drag queen?
Tanto per cominciare io non so fare i LypSync! Non so cucire! Mi trucco male se lo faccio da solo e poi, non so ballare! Una Drag Queen che si rispetti deve per forza saper fare tutto questo per poter dirsi tale. Io cerco solo di rubare l’anima a donne più belle, ricche e famose di me, immedesimandomi in esse e ho cercato di fare una costruzione psicologica, teatrale che dia forma ad un carattere, un tic, un movimento in grado di essere identico a quello della donna imitata.
Cosa ruberesti (o invidi) all’arte in drag?
A volte i tacchi, a volte le parrucche, a volte il fisico, dipende… scherzi a parte, sebbene accostabili per immagine, facciamo due mestieri molto diversi tra loro.
Quanto è importante l’identità di genere?
Vorrei che il mondo potesse fare a meno delle etichette e lasciare libero il desiderio a chiunque di esprimersi. Vivremmo molto meglio e saremmo molto più autentici, avremmo meno maschere e facce di… in circolazione.
Com’è cambiata la tua vita da quando è arrivata la Tv?
L’esposizione mediatica può semplicemente far sì che ci siano più persone a scriverti o a dedicarti il loro tempo. Personalmente non è cambiato granché, faccio tutto quello che ho sempre fatto, vivo dove ho sempre vissuto, frequento quelli che conosco davvero e da anni. Ho solo la consapevolezza di essere maggiormente esposto alla critica e alla responsabilità e, ovviamente, ho qualche impegno in più.
Quanto tempo dedichi alla preparazione delle tue imitazioni?
Tanto! E mi piace tanto ascoltare, guardare, chiudere gli occhi e immaginare. Usare lo specchio. Insomma, se lo fai di professione, devi essere assolutamente “professionale”.
Cosa pensi della Legge ZAN?
È vergognoso tutto quello che è successo. Questo Paese ha bisogno di quella legge e l’opinione pubblica ha dimostrato di essere ancora una volta più avanti di certa politica inciuciona. E’ stata l’occasione persa per rendersi orgogliosi di vivere un Paese democratico e civile.
Intervista a cura di Roberta Savona